Mercato auto italiano 2018. Scopriamo com’è andato

Elena Mazzotta | 07/01/2019

I risultati del mercato italiano dell’auto 2018 si sono rivelate in linea con le previsioni: 1,9 milioni di immatricolazioni e un calo del 3,1%. Possiamo attribuire questo calo a diversi fattori: l’effetto Wltp e le nuove procedure di omologazione in vigore del 1° Settembre, le incertezze elettorali e relativo calo della fiducia nei confronti dell’economia, per non parlare poi della demonizzazione del diesel e dei vari blocchi del traffico.

PSA batte tutti. Tra i gruppi il migliore è il proprietario dei brand made in Francia Citroen, Peugeot e DS e della tedesca Opel. Il leader storico del mercato italiano Fiat Chrysler ha perso un pò di terreno nel 2018, passando dal 28,45% al 26,32%. È la Jeep a mostrare le migliori performance (+70,77%), mentre calano l’Alfa Romeo (-4,9%) e la Maserati (-5,35), la Fiat (-19,65%) e la Lancia (-19,53%). I transalpini sono invece saliti dal’11,03% al 15,14% del mercato grazie a una crescita del 33,01% frutto del buon andamento di tutti i marchi: +5,91% per la Citroën, +0,345 per la DS, +4,02% per la Peugeot e +194,82% per la Opel. Ai piedi del podio il gruppo Renault, seguito dalla Ford, dai giapponesi della Toyota, dal tandem tedesco Daimler-BMW, dalla Nissan e dai coreani di Hyundai-Kia.

Audi top premium. In cima al segmento premium troviamo il brand dei quattro anelli, che ha chiuso l’anno con un calo del 6,45% a 62.776 immatricolazioni, mentre la Mercedes è distanziata di poche centinaia di unità: 61.318 e una flessione del 7,05%. Segue la BMW con 57.121 unità e un calo del 6,2%. In casa nostra la Ferrari e la Lamborghini vedono una crescita rispettivamente del 15,99% e del 59,4%. La Volvo ha registrato una crescita del 12,4% arrivando a immatricolare 19.075 vetture, mentre Jaguar Land Rover, con 26.613 immatricolazioni, è salita del 10,92%, grazie al boom del marchio del giaguaro (+74,13%).

SUV e Crossover in aumento. Il 2018 ci ha riconfermato un trend che sta contraddistinguendo i principali mercati occidentali da anni: la continua crescita delle crossover. Il mercato totale ha visto una crescita dal 22,4% al 29%. Solo un altro segmento è risultato in crescita, quello dei fuoristrada, che passano dal’8,3% al 9,6% del mercato. Segno negativo per tutti gli altri: -10,5% berline, -21,3% station wagon, -41,3% monovolume piccole, -29,1% compatte e -11,9% grandi. In calo anche le cabrio e le spider (-26,6%), mentre limitano le perdite le coupé con un -1%.

Italia patria delle piccole. L’Italia invece si conferma un mercato per auto di piccola dimensione. I modelli dei segmenti A, B e C coprono ben l’85,1% delle immatricolazioni totali. Male anche le medie superiori (segmento D), dal 12,9 al 12,7%, e il segmento E (dal 2% all’1,8). Crescita sostenuta, invece, per l’alto di gamma (+4,2%).

FCA leader dei segmenti bassi, i tedeschi leader dei segmenti alti. Tra le piccole vince e stravince la Panda (che è anche la più venduta in assoluto), seguita dalla 500, mentre in vette alle utilitarie c’è la Renault Clio, seguita subito dalla Lancia Ypsilon. Nelle medie la 500X e la Jeep Renegade dominano. La Volkswagen Tiguan svetta tra le medie superiori, la BMW Serie 5 nel segmento E e la Porsche 911 nell’F. La Panda primeggia ovviamente tra le berline, la 500X tra le crossover, la Jeep Compass tra le Suv, la Fiat Tipo tra le station wagon, la Fiat 500L tra le monovolume piccole, la Renault Scénic tra quelle compatte, la Fiat Qubo tra le multispazio, la Mercedes Classe V nelle monovolume grandi e la Mercedes Classe E tra le coupé.

Diesel in calo, benzina ed elettrico in crescita.  Il podio delle auto diesel è occupato, nell’ordine, dalla Jeep Compass, dalla Fiat 500X e dalla Jeep Renegade, mentre tra le benzina domina la Panda, seguita dalla Ypsilon e dalla 500. L’utilitaria prodotta alle porte di Napoli svetta anche tra le auto a Gpl. Nel metano vince la Volkswagen Golf, nelle ibride è la Toyota a prevalere con YarisC-HR, RAV4 e Auris ai primi 4 posti. Tra le elettriche la regina è la Nissan Leaf, ma il segmento continua a rappresentare una porzione limitata del mercato.

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